La vendita del condominio comunale di via Dall’Occo 11 è una scelta presa dall’Amministrazione già a partire dal 2012 e allora condivisa dai partiti della maggioranza di centrosinistra. L’alienazione del vecchio stabile nasce da una necessità strategica più volte comunicata: mettere al centro le persone, i bisogni degli inquilini, il loro diritto di abitare in case dignitose.
Questa è la nostra priorità che va però coniugata con quella di non mettere in difficoltà le casse comunali. Ristrutturare la “corte” infatti avrebbe comportato spese impossibili da sostenere per l’ente mentre la vendita ha permesso di aprire una fase di nuovi investimenti e soprattutto dare case dignitose agli ex inquilini di via Dall’Occo.
Cormano ha fatto gli straordinari in tema di politiche sociali in un periodo in cui tutti i comuni hanno tagliato gli investimenti per la realizzazione di nuove case popolari. Lo ha fatto prima con il completamento dell’ambizioso progetto del Social City e poi con quest’ultima decisione, nata dalla necessità di approfondire i molteplici aspetti dell’iniziativa e di ben definirne il carattere fortemente innovativo sul piano sociale.
La vendita dello stabile ha permesso di incassare 1.350.000 euro (un milione e trecentocinquantamila euro), obbligatoriamente da reinvestire in ERP (edilizia residenziale pubblica). È indubbio che la cessione della storica “corte” non è stata decisa a cuor leggero; sono stati valutati con attenzione i molteplici aspetti, facendo prevalere la necessità di dare concrete risposte alle fondamentali esigenze sociali legate al bisogno di casa.
La vecchia “corte” non è finita nelle mani di costruttori qualunque per un’operazione di riqualificazione classica. La collaborazione con la cooperativa La Cordata, che ha acquisito il palazzo, permetterà di ridare una ragione comunitaria allo stabile, con un progetto di housing sociale che va incontro alle fasce più deboli della popolazioni e alle nuove difficoltà dell’abitare.
Intanto i 25 nuclei familiari che abitavano lo stabile sono stati ricollocati in case nuove o che hanno subito importanti restauri per renderle confortabili e accoglienti. Undici di queste famiglie sono entrate negli ultimi appartamenti nello stabile del Social City del quartiere Fornasé; dieci, invece, hanno trovato posto in locali appositamente preparati; gli ultimi quattro nuclei, infine, sono collocati in appartamenti acquistati dal comune sul mercato privato.
A metà del progetto, dunque, sono stati spesi 700.000 euro per il ricollocamento dei nuclei. Con queste scelte, dunque, si è riqualificato in maniera importante il patrimonio comunale: i restanti 650.000 euro serviranno ad ampliarlo.
Siamo sicuri che la cittadinanza intera saprà apprezzare le scelte compiute dall’Amministrazione nel senso del servizio al bene comune e delle concrete risposte date al bisogno di case ERP emergente dalla comunità.