8 Marzo

A tutte le donne – poesia di Alda Merini

Fragile, opulenta donna, matrice del paradiso
sei un granello di colpa
anche agli occhi di Dio
malgrado le tue sante guerre
per l’emancipazione.
Spaccarono la tua bellezza
e rimane uno scheletro d’amore
che però grida ancora vendetta
e soltanto tu riesci
ancora a piangere,
poi ti volgi e vedi ancora i tuoi figli,
poi ti volti e non sai ancora dire
e taci meravigliata
e allora diventi grande come la terra.

Non ho mai festeggiato la giornata dell’8 marzo, non la reputo una festa, l’ho sempre vissuta come celebrazione.

Mi ricordo, dai racconti della nonna materna nata e cresciuta a Brusuglio, che esisteva una solidarietà tutta femminile: i bambini crescevano nei cortili e tutte le donne davano un occhio.

Mi ricordo, testimonianza della nonna paterna, immigrata a Cormano dalla Puglia nel dopo guerra, che raccontava con orgoglio le prodezze di sua sorella, vedova e madre di 9 figli, che con la bandiera rossa scendeva in piazza a manifestare contro l’ingiustizia sociale.

Mi ricordo mia mamma negli anni ‘70 attivista dell’Udi – Unione Donne Italiane -, che mi portava, all’epoca bambina, a casa dell’ indimenticata Vigorelli dove si tenevano le riunioni del gruppo.

Aspettavo con ansia l’arrivo del mensile “Noi Donne”, giornale protagonista delle battaglie per la parità di salario, per il divorzio, l’aborto e la tutela della maternità.

Mi ricordo da liceale che il corteo studentesco dell’8 marzo era un serpentone gioioso e colorato.

Mi ricordo che divoravo quantità industriali di libri di scrittrici sia italiana che straniere, all’epoca imparavo a memoria gli scritti di Simone De Beauvoir.

Poi il nulla….anche noi donne ci siamo come isolate ottenendo solamente un arresto nelle conquiste sociali ottenute dalle nostre madri e nonne.

Lavoriamo il doppio o il triplo rispetto ai nostri compagni, ci occupiamo di figli piccoli e di genitori anziani, occupiamo posti di dirigenza- ancora pochi – ma guadagniamo meno rispetto ai nostri colleghi uomini; dobbiamo sgobbare il doppio degli uomini per dimostrare di essere alla loro altezza; in politica siamo delle mosche bianche.

Ci toccano le legge 194 e non diciamo nulla; hanno approvato una legge sulla fecondazione assistita che ci costringe ad andare all’estero, nell’estremo atto di voler avere un figlio; ci costringono a firmare le dimissioni in bianco da presentare al datore di lavoro appena si comunica la lieta novella.

Ma come sosteneva Gina Lagorio “abbiamo una marcia in più”, ebbene questa marcia in più non utilizziamola sempre per fare le funambole e per mandare avanti da sole la “carretta”; ricominciamo ad uscire dalle nostre case e cerchiamo di fare “rete”. A volte è un po’ anche colpa nostra per una sorta di rivalità tutta femminile, che a volte non riusciamo a superare.

Un’ ultima amara riflessione riguarda l’escalation del femminicidio che sta dilagando negli ultimi anni in Italia, penso che siano dei fatti disgustosi: ragazza e donne uccise da uomini che dovrebbero amarle e rispettarle.

Mi auguro che nel prossimo futuro ci diamo una sveglia tutte insieme per non dover ricordare con amarezza le vittime delle violenze ma che ritorni quel serpentone colorato e sgargiante che per anni mi ha accompagnato la mattina dell’8 marzo.

Concludo dedicandovi, dedicandoci, due pensieri di due donne per me eccezionali, così diverse tra loro ma in fondo così uguali.

Entrambe, Oriana Fallaci e Gina Lagorio, sono state due acute osservatrici e sono state profetiche nei loro scritti, infatti, pur passati parecchi anni sembrano uscite dalla penna di una scrittrice che sta vivendo questo terribile periodo.

“Io sarei stanca, sarei proprio stanca della politica… – scrive – Mi tiene sveglia la paura del futuro, di quello che può succedere nell’indifferenza dei più, della mancanza di vera responsabilità, non solo politica, ma anche etica, delle persone addette alla guida del Paese”. Gina Lagorio

“E quest’Italia, un’Italia che c’è anche se viene zittita o irrisa o insultata, guai a chi me la tocca. Guai a chi me la ruba, guai a chi me la invade” Oriana Fallaci

Tatiana Cocca – Assessore di Cormano per le Promozione pari opportunità

fiori

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2 thoughts on “8 Marzo”

  • Grazie Tatiana di questo ricordo molto Cormanese e di queste riflessioni in cui si legge, ahimè, un rammarico per un arresto delle lotte delle donne (in un quadro devo dire di arresto generale delle lotte e delle conquiste per i diritti civili).
    In questo giorno voglio ricordare Ipazia, la prima grande scienziata che la storia ci ha consegnato, martire della scienza per aver osato sfidare il potere religioso ad Alessandria d’Egitto.

    Wikipedia ricorda così la sua morte:

    Era il mese di marzo del 415, e correva la quaresima: un gruppo di cristiani «dall’animo surriscaldato, guidati da un lettore di nome Pietro, si misero d’accordo e si appostarono per sorprendere la donna mentre faceva ritorno a casa. Tiratala giù dal carro, la trascinarono fino alla chiesa che prendeva il nome da Cesario; qui, strappatale la veste, la uccisero usando dei cocci.[69] Dopo che l’ebbero fatta a pezzi membro a membro, trasportati i brandelli del suo corpo nel cosiddetto Cinerone, cancellarono ogni traccia bruciandoli. Questo procurò non poco biasimo a Cirillo e alla chiesa di Alessandria. Infatti stragi, lotte e azioni simili a queste sono del tutto estranee a coloro che meditano le parole di Cristo».

    Grazie ad Ipazia e a tutte le donne che hanno reso migliore questo mondo.

  • Grazie Tatiana per la bella poesia ed il momento di riflessione dedicato.

    Oggi 8 Marzo è la festa della Donna , un giorno che come dicevi nel commento sopra scritto era ( mi spiace dire era) un giornata di festa per tutti, ora le Donne sono sulle pagine di cronaca tutti i giorni per fatti criminali e non per giornate di festa.

    Le Donne devono, rientrare come nei passati anni al centro di qualsiasi discussione , morale/civica/politica, con maggior peso rispetto ai giorni nostri.
    Spero che 8 marzo 2013 sia una data storica per il cambiamento di questo stile di pensiero forte del fatto che il nostro Parlamento, dati alla mano sia stato rinnovato del 61% e le Donne presenti sono il 31%.

    Dati che a livello Europeo ci vedono ancora carenti sotto l’aspetto di presenze , l’obbiettivo è di arrivare al 50% di Donne elette.

    Ringrazio ancora per l’articolo pubblica , ed auguro a tutte le Donne un BUON 8 MARZO.

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